CELLULE PARROCCHIALI DI EVANGELIZZAZIONE
ANNO PASTORALE 2007/2008

CELLULA n. 396: LA COMUNITA’ DELLE ORIGINI: UN CUORE SOLO ED UN’ANIMA SOLA (At 2,42-47; 4,32-35; 5,12-16)
Attraverso gli Atti seguiremo le orme degli Apostoli lungo le strade del mondo antico con le stesse problematiche del nostro: inserimento, evangelizzazione in un mondo ostile, persecuzioni, frutti…
Ma chi glielo ha fatto fare? Evidentemente avevano un cuore innamorato di Gesù!
La Chiesa è la ripresentazione della vita stessa di Gesù: miracoli, viaggi, predicazione, martirio…
Soprattutto viene annunciato Cristo morto e risorto attraverso il quale si riceve la salvezza che Egli comunica mediante lo S.S. a coloro che si convertono perché il Padre vuole che tutti siano salvi.

Quante tensioni nelle famiglie, nelle comunità! Ma all’inizio non era così! Senza mitizzare e minimizzare guardiamo alla primitiva comunità cristiana: At 2,42-47; 4,32-35; 5,12-16.
1. Il Kèrigma: La comunità cristiana nasce dall’annuncio della risurrezione di Cristo.
- Gesù è il Messia: i Giudei l’hanno ucciso, ma Dio lo ha risuscitato. E’ Lui il Salvatore.
- Gesù, nel morire ha offerto agli uomini il dono più pieno, il suo Spirito.
- Gesù tornerà alla fine dei tempi, come Giudice.
Di fronte al kèrigma, l’annuncio che porta la vita: “Che dobbiamo fare?” Pietro: “Cambiate vita e ciascuno si faccia battezzare”: (At 2,38).
2. Il fondamento della comunità cristiana è l’annuncio di risurrezione che è invito alla conversione.
3. I quattro pilastri della casa:
a) Insegnamento degli apostoli: ascoltare col cuore, dando precedenza alla parola che fonda ogni iniziativa, che crea, dà vita, converte, taglia, risana.
b) Unione fraterna: la gioia di stare insieme, di cercarsi, di operare insieme per la gioia dell’altro che si manifesta in tanti piccoli segni, tanto da arrivare alla comunione dei beni.
c) Frazione del pane: è il mangiare in letizia e semplicità di cuore e celebrare l’Eucaristia.
d) Preghiera: è la lode personale e comunitaria che ti porta ad amare Dio in tutti. E’ la preghiera che si fa vita e la vita si fa preghiera.
4. La casa della comunità. E’ una casa aperta a tutti, perché tutti si sentono fratelli; non ci sono bisognosi perché tutti sono capaci di condividere.
Conclusione:
1 – Non ci si può salvare senza la comunità. Chi è solo si perde. Gli altri sono una ricchezza.
2 - La comunità non è una semplice cricca di amici, ma va oltre, con porte aperte a tutti.
3 – “Vendere i propri beni”: c’è sempre qualcosa da dare, solo così sei felice, se sei solidale.

PER LA CONDIVISIONE:
1 – “Cristo è il Risorto, è il Signore”: che significa questa affermazione per te? La tua vita cambia perché credi nella risurrezione di Gesù? E alla tua risurrezione personale ci credi? Veramente…?
2 – Sai ascoltare la Parola viva? Quando prendi una decisione, come fai? Ti rivolgi prima a Gesù?
3 - Sai condividere i tuoi beni materiali e spirituali? Credi alla cooperazione, al volontariato?

MEDITA: LUN.: At 2,42-47; MAR.: At 4,32-35; MER.: At 5,12-16; GIO.: 1 Cor 1,1-9; VEN.: Ef 4,1-6; SAB.: Fil 2,1-5
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