Attraverso gli Atti seguiremo le orme degli
Apostoli lungo le strade del mondo antico
con le stesse problematiche del nostro: inserimento,
evangelizzazione in un mondo ostile, persecuzioni,
frutti…
Ma chi glielo ha fatto fare? Evidentemente
avevano un cuore innamorato di Gesù!
La Chiesa è la ripresentazione della
vita
stessa di Gesù: miracoli, viaggi, predicazione,
martirio…
Soprattutto viene annunciato Cristo
morto
e risorto attraverso il quale si riceve
la
salvezza che Egli comunica mediante
lo S.S.
a coloro che si convertono perché il
Padre
vuole che tutti siano salvi.
Quante tensioni nelle famiglie, nelle
comunità!
Ma all’inizio non era così! Senza mitizzare
e minimizzare guardiamo alla primitiva
comunità
cristiana: At 2,42-47; 4,32-35; 5,12-16.
1. Il Kèrigma: La comunità cristiana
nasce
dall’annuncio della risurrezione di
Cristo.
- Gesù è il Messia: i Giudei l’hanno
ucciso,
ma Dio lo ha risuscitato. E’ Lui il
Salvatore.
- Gesù, nel morire ha offerto agli
uomini
il dono più pieno, il suo Spirito.
- Gesù tornerà alla fine dei tempi,
come
Giudice.
Di fronte al kèrigma, l’annuncio che
porta
la vita: “Che dobbiamo fare?” Pietro:
“Cambiate
vita e ciascuno si faccia battezzare”:
(At
2,38).
2. Il fondamento della comunità cristiana
è l’annuncio di risurrezione che è
invito
alla conversione.
3. I quattro pilastri della casa:
a) Insegnamento degli apostoli: ascoltare
col cuore, dando precedenza alla parola
che
fonda ogni iniziativa, che crea, dà
vita,
converte, taglia, risana.
b) Unione fraterna: la gioia di stare
insieme,
di cercarsi, di operare insieme per
la gioia
dell’altro che si manifesta in tanti
piccoli
segni, tanto da arrivare alla comunione
dei
beni.
c) Frazione del pane: è il mangiare
in letizia
e semplicità di cuore e celebrare l’Eucaristia.
d) Preghiera: è la lode personale e
comunitaria
che ti porta ad amare Dio in tutti.
E’ la
preghiera che si fa vita e la vita
si fa
preghiera.
4. La casa della comunità. E’ una casa
aperta
a tutti, perché tutti si sentono fratelli;
non ci sono bisognosi perché tutti
sono capaci
di condividere.
Conclusione:
1 – Non ci si può salvare senza la
comunità.
Chi è solo si perde. Gli altri sono
una ricchezza.
2 - La comunità non è una semplice
cricca
di amici, ma va oltre, con porte aperte
a
tutti.
3 – “Vendere i propri beni”: c’è sempre
qualcosa
da dare, solo così sei felice, se sei
solidale.
PER LA CONDIVISIONE:
1 – “Cristo è il Risorto, è il Signore”:
che significa questa affermazione per
te?
La tua vita cambia perché credi nella
risurrezione
di Gesù? E alla tua risurrezione personale
ci credi? Veramente…?
2 – Sai ascoltare la Parola viva? Quando
prendi una decisione, come fai? Ti
rivolgi
prima a Gesù?
3 - Sai condividere i tuoi beni materiali
e spirituali? Credi alla cooperazione,
al
volontariato?
MEDITA: LUN.: At 2,42-47; MAR.: At
4,32-35;
MER.: At 5,12-16; GIO.: 1 Cor 1,1-9;
VEN.:
Ef 4,1-6; SAB.: Fil 2,1-5 |